Info  
Comune di Venezia Assessorato alla Cultura


BRUNO MARTINAZZI

progetto per un monumento

CONTRO LE GUERRE

sculture e disegni 1981/84

con testi di
Norberto Bobbio
Francesco De Bartolomeis
Paolo Fossati
Johan Galtung
Edoardo Sanguineti
a cura di
Carla Gallo Barbisio


ottobre 1984

MUSEO DIOCESANO
SALA SANTA APOLLONIA
Ponte della Canonica,

SS. Filippo e Giacomo 4312 VENEZIA

 

CARLA GALLO BARBISIO e BRUNO MARTINAZZI

DAL QUADERNO DEGLI APPUNTI
"UNA SCULTURA CONTRO LE GUERRE "


Sappiamo tutto della guerra mentre ignoriamo tutto della pace.
La parola pace non ha contenuti se non quello metafisico di pace eterna, di <<non vita>>.
Questo studio nasce dall'esigenza di dare contenuti di vita alla parola pace.
La nostra cultura celebra la violenza e vede la guerra come occasione di gloria. Può distinguere fra guerre giuste e guerre ingiuste ma considera il conflitto armato inevitabile.
Dichiararsi contro la guerra non basta. Non basta dire di non voler mai più condividere la responsabilità degli eccidi nel mondo, rifiutare la menzogna sulla ineluttabilità della guerra, é necessario intraprendere la più grande avventura dell'umanità, l'avventura della pace. Non una meta da raggiungere ma una sfida quotidiana in cui impiegare le proprie risorse di intelligenza, di sensibilità, di coraggio.
Se molte voci si leveranno insieme e contemporaneamente il loro suono sarà forte e arriverà in alto.
Immense ricchezze create con il lavoro degli uomini vengono oggi spese per produrre strumenti di morte. Utilizziamo tutte le nostre risorse morali e materiali per produrre vita.
La vita richiede l'unione dei diversi. Più evolve la vita e più ampia deve essere la differenziazione fra gli elementi che si congiungono. Una cultura della pace deve approfondire il mistero della vita.
Chi ci ha ingannato dicendoci che la gloria degli uomini non è un campo di grano ma un campo di morti?
Il monumento contro le guerre contiene la memoria degli orrori passati ma è anche speranza di un'era migliore.
La scelta di rappresentare un disperato e fiero volto di donna non é
casuale: la donna genera la vita ma genera anche gli uomini di tutte le guerre.
Non lasciamoci spaventare da accostamenti inconsueti, da equilibri difficili, da ipotesi che possono sembrare assurde. Costruiamo una cultura della pace in positivo che non sia solamente la negazione della guerra.

L'OPERA SCULTOREA

La scultura è prevista in tre blocchi di marmo che si uniscono fra di loro con un incastro ad angolo diedro.
Sulla parte frontale è rappresentato il volto, sul retro si snoda una superficie piana sulla quale devono essere incisi i nomi dei luoghi del massacri di civili inermi.
Per reperire i dati delle grandi stragi è stata richiesta la collaborazione di organismi internazionali. Sono ancora da raccogliere indicazioni sui luoghi e sulle date esatte dei grandi massacri.

LA COLLOCAZIONE

La scultura potrà essere collocata in spazi urbani e/o spazi naturali. Necessita di un'area di base assolutamente vuota di almeno mille metri quadri. Quest'area potrà essere di cemento, di pietra oppure un prato, una spiaggia, un campo, una scogliera.
I luoghi di collocazione possono essere molteplici e non è possibile descrivere questa fase di lavoro.

PRIMA FASE DI LAVORAZIONE

Estrazione di tre blocchi fuori misura di marmo bianco di Carrara per un volume complessivo di quarantatré metri cubi pari a circa centoventi tonnellate di peso.
Le misure dei tre blocchi in cava saranno le seguenti:

I blocco
alt. m 4 x lungh, m 2,66 x largh, m 1,70 18 mc = 50,6 t


II blocco
alt. m 3,60 x lungh, m 2,30 x largh, m 1,43 12,4 mc = 34,6 t


III blocco
alt. m 2,90 x lungh, m 2,80 x largh, m 1,53 12,4 mc = 34,8 t


Successivamente verranno praticati 5 tagli con filo di acciaio e sabbia silicea sul primo blocco, 3 sul secondo e 3 sul terzo. In questo modo si alleggeriscono i blocchi fino a renderIi trasportabili e contemporaneamente si risparmiano molte ore di lavoro nella fase di sbozzatura.

Il risultato dell'intervento descritto è indicato nella seguente tabella:
Blocchi Peso lordo t. Volume mc. Peso semi lavorato t.
I 50,6 18,1 39,7
II 34,6 12,4 27,4
III 34,8 12,4 25,3
Totale 120 42,9 92,4

Così alleggeriti i blocchi possono essere trasportati a valle nei laboratori di scultura versiliesi dove verranno sbozzati e scolpiti con l'aiuto di mano d'opera specializzata.
Nel I blocco sarà scolpito il volto che è la parte figurativa del monumento, sugli altri due blocchi, superficie complessiva di 18 mq, verranno incisi i nomi dei luoghi e le date (da 500 a 900 parole). Altezza delle lettere da 6 a 10 centimetri.
Nei laboratori di scultura i blocchi subiranno un ulteriore calo di peso come è previsto nella tabella seguente:

Blocchi P. lordo t. Volume mc. P. sem. lav. t. p. netto t. vol. mc.
I 50,6 18,1 39,7 30,4 10,9
II 34,6 12,4 27,4 21,4 7,6
III 34,8 12,4 25,3 23,3 8,3
Totale 120 42,9 92,4 75,1 26,8

calo: 37,5 %
120 t - 28 t - 17 t = 75 t
100%_77%_63%

Al momento finale i blocchi saranno riuniti in una massa unica per cui la scultura risulterà delle seguenti dimensioni:

alt. m 4 lungh, m 6,80 largh, m 2,40

click per ingrandire